
Il trono del re di Eretum rinvenuto nella tomba
11-05-2006
Tornati alla luce trono e carro da guerra del re di Eretum
E’ tornato alla luce il trono e il carro da guerra del re di Eretum, accompagnato da due cavalli da tiro sacrificati
e deposti davanti alla porta dell’ambiente sepolcrale. La
necropoli
di
Eretum restituisce, così, un altro spaccato della organizzazione sociale dei sabini, grazie agli scavi condotti in località
Colle del Forno (Roma) dall’
Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico del
CNR.
“La più grande tomba a camera trovata in Italia” spiega
Paola Santoro direttrice dello scavo, alla conferenza stampa di presentazione dei risultati della campagna di scavo svoltasi a Rieti l’11 maggio 2006: un complesso lungo 37 metri che si articola in un corridoio di 28 metri e tre camere. Nella camera principale il defunto, incinerato, era deposto in una cassa lignea sistemata in un loculo sulla parete di fondo. Nelle due celle laterali si trovava il
corredo: quattro calderoni di bronzo di pregevole fattura e di grande diametro.
I calderoni, come il trono di terracotta ritrovato nella tomba e realizzato su imitazione dei troni etruschi in bronzo, erano considerati
oggetti di prestigio che testimoniavano l’alto rango sociale del proprietario.
L’eccezionalità della scoperta riguarda, oltre che la spettacolarità e la
ricchezza della sepoltura, anche l’epoca a cui risale: la seconda metà del VI secolo, epoca in cui era venuta meno la consuetudine di porre corredi nelle tombe. “La presenza di simboli regali - conclude Paola Santoro - dimostra il ruolo di Eretum nel panorama politico del tempo: la città sabina, infatti, non era stata ancora conquistata dai Romani a differenza di Custumerium o Fidene e rimase indipendente fino al IV secolo”.
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