Nella Sabina tiberina, nella seconda metà del VII secolo a.C., alla fase di organizzazione degli insediamenti corrisponde la destinazione e pianificazione degli spazi usati come aree di seppellimento. Le necropoli, individuate sulla base delle ricognizioni topografiche e degli scavi, ripropongono un modello ben definito. Si estendono sulle alture che circondano l'abitato e in alcuni casi sfruttano anche i costoni di tufo che lo delimitano; nella letteratura archeologica sono note con i toponimi di Colle del Forno, Campo del Pozzo (Nazzano), Colli della Città (Poggio Mirteto), Poggio Sommavilla (Collevecchio), Madonna del Rovo (Foglia), Colli del Giglio, San Biagio, Madonna Grande (Magliano Sabina). La necropoli di
Poggio Sommavilla, che è stata oggetto di ricerche e scavi, si estende sulle basse alture che circondano l'insediamento, ed è costituita da tombe a camera ipogea con loculi sulle pareti laterali, ma vi sono documentate anche tombe a fossa e a camera semicostruita.
Torna indietro