Il calesse trovato insieme a un sontuoso cocchio nel
Tumulo dei Carri di Populonia, città etrusca sul golfo di Baratti, è praticamente ridotto alle due enormi e splendide ruote. Le testate dei mozzi, come nel calesse dalla tomba XI di Colle del Forno, alloggiavano nei bracci quadrangolari di un asse rotante. Le parti in legno non sono sfuggite all'azione distruttiva del tempo, ma le lamine in bronzo, tagliate e sagomate per rivestirle completamente, hanno consentito ai restauratori di ricostruire questa coppia di ruote, che a tutt'oggi rimane unica non tanto per le dimensioni (115 cm di diametro), quanto per la forma. I quattro raggi più lunghi sono di reminiscenza greca, sia per numero sia per forma, come ci insegnano le antiche raffigurazioni di
bighe e quadrighe, mentre i quattro più corti servono di rinforzo, insieme al cerchio che li sostiene passando attraverso i raggi maggiori. Si tratta di un "unicum" in tutto il mondo antico e si data al 675-650 a.C.
Torna indietro